Gli artigiani protagonisti assoluti a “Fatti ad Arte” 2025: dal 10 al 12 ottobre 2025 le sale delle dimore storiche di Palazzo La Marmora e Palazzo Ferrero, nell’antico borgo del Piazzo di Biella, Città Creativa UNESCO per l’Artigianato, torneranno a essere il cuore pulsante dell’Alto Artigianato con la nona edizione di “Fatti ad Arte”.

Al centro della manifestazione ci saranno loro, gli artigiani, veri custodi di saperi millenari e interpreti contemporanei della bellezza. Una selezione unica di maestri provenienti da tutta Italia porterà in mostra il valore inestimabile dell’artigianato artistico, trasformando ogni sala in un laboratorio di creatività.
L’edizione 2025 si preannuncia particolarmente ricca e coinvolgente, con un affascinante viaggio dal nord al sud dell’Italia alla scoperta di quel saper fare che racconta territori, gesti e, soprattutto, persone. Una celebrazione della creatività e della maestria del fatto a mano che contraddistinguono il nostro Paese e che da sempre sanno emozionare il mondo. Dalle maioliche umbre alle raffinate ceramiche di Castellamonte, dalle pipe realizzate a mano, ai tessuti e alle borse artigianali sarde, dall’antica produzione dello scapin valsesiano, all’arte profumiera e orafa: questi sono solo alcuni esempi delle lavorazioni uniche che i visitatori potranno ammirare.
La manifestazione è organizzata dall’Associazione omonima e promossa dalle due Associazioni di categoria Confartigianato Biella e CNA Biella, e in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane, OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte di Firenze e Fondazione Cologni Mestieri d’Arte.

L’iniziativa è inserita anche nella programmazione di Woolscape, progetto nato dalla collaborazione di realtà biellesi DocBi, Fondazione Città dell’Arte e Associazione Fatti ad Arte. Woolscape che  nella sua quarta edizione, ha come scopo la promozione e la valorizzazione del turismo nel territorio attraverso un percorso cicloturistico della “strada della lana”.

Fatti ad Arte non è solo un’occasione per ammirare pezzi esclusivi di ceramica, vetro, tessile, sartoria, oreficeria, mosaico, liuteria, ma è anche un’esperienza immersiva.
Per tutta la durata dell’evento, i visitatori avranno la possibilità di vedere gli artigiani all’opera, scoprendo i processi produttivi che trasformano la materia in bellezza. Sono inoltre previsti incontri dedicati tra i maestri artigiani e gli studenti delle scuole, per avvicinare le nuove generazioni ai mestieri d’arte.

Come da tradizione, sarà centrale il tema del legame tra Alto Artigianato e Dimore Storiche. Nel salone affrescato dai Galliari, al primo piano di Palazzo La Marmora, ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) avrà uno spazio dedicato, insieme ad artigiani specializzati nel restauro e nella manutenzione dei beni storici: una sinergia fondamentale per tutelare e tramandare il nostro patrimonio culturale.

Grande attenzione sarà dedicata alle nuove generazioni di artigiani: tra gli espositori presenti le scuole che formano gli artigiani del domani e, novità di quest’anno, ci saranno delle postazioni espositive a prezzi agevolati per talenti Under 35, per incoraggiare la loro partecipazione e visibilità.
Inoltre, come nella precedente edizione, Fatti ad Arte conferma la sua attenzione per l’impegno sociale ospitando realtà che utilizzano l’insegnamento del mestiere artigiano come strumento di recupero e inclusione sociale.

Ad anticipare ed arricchire la manifestazione, tre mostre ospitate a Palazzo Ferrero dal 19 settembre al 12 ottobre. Protagoniste le opere di tre artisti internazionali, Claudy Jongstra, Francesco Maria Messina e Silvia Levenson, in un incontro tra arte, design e sostenibilità.

La prima delle tre esposizioni in programma è “Arte e Ecologia: sul filo di lana” a cura di Claudia Buccellato, un viaggio alla scoperta delle opere di Claudy Jongstra. Artista e attivista olandese, Claudy Jongstra è nota per il suo lavoro trentennale che unisce arte e sostenibilità. Utilizzando principalmente la lana, crea opere che dialogano con la natura e l’artigianato. Dal 2001 ha ridefinito, con un approccio ecologico e sostenibile, le antiche tecniche della feltrazione della lana e della tintura vegetale, dando vita a opere tessili e architettoniche di grande impatto.
Durante Fatti ad Arte Jongstra sarà protagonista di una residenza artistica in collaborazione con Pacefuturo, che includerà masterclass e workshop per promuovere collaborazioni durature e la possibilità di creare un laboratorio permanente sul territorio.
​L’esposizione, inoltre, non solo segna una collaborazione con il territorio biellese, ma anticipa anche le celebrazioni internazionali per il 30° anniversario del suo studio, che si terranno nel 2026.

“Who in the world am I?” è la domanda che si pone l’artista argentina Silvia Levenson.
L’esposizione, a cura di Irene Finiguerra, esplora il confine tra ciò che è visibile e ciò che rimane nascosto. Attraverso l’utilizzo del vetro come mezzo espressivo, Levenson racconta i silenzi dell’infanzia, le crepe dell’amore, le strategie di sopravvivenza nelle relazioni umane.
Divisa in due sezioni, Infanzia e Amore, la mostra mette in luce con forza poetica e ironia tagliente i paradossi del quotidiano: la fragilità mascherata da gioco, la violenza celata dietro gesti familiari, la tenerezza contaminata da inquietudine. L’artista, sfruttando l’ambiguità del vetro, trasparente ma tagliente, bello ma pericoloso, trasforma oggetti domestici, icone dell’intimità e del ricordo, in simboli potenti. Silvia Levenson costruisce così un mondo che somiglia al nostro: apparentemente ordinario, ma abitato da domande urgenti, come quella che dà il titolo all’opera centrale e all’intera mostra.

“La natura diventa design” di Francesco Maria Messina è il titolo dell’ultima esposizione.
Le sue opere, realizzate in Toscana con materiali rari e un’eccezionale maestria artigianale, vanno oltre il design tradizionale, unendo arte e sostenibilità.
Le sue creazioni, infatti, riflettono un profondo impegno per la sostenibilità e la valorizzazione del patrimonio culturale, come Glacies, una serie che denuncia la fragilità dei ghiacciai e l’urgenza del cambiamento climatico; Mineralia, una celebrazione di minerali rari e Fossilia, che trasforma il legno pietrificato in manufatti senza tempo. 
La collezione Replastic, invece, adotta una filosofia “zero waste”, riutilizzando plastica riciclata, mentre De-Architectura reinterpreta monumenti italiani.